Diocesi di Cassano allo Jonio

III TAPPA: ITINERARIO DELLE SACRE RELIQUIE
DI SAN FRANCESCO DA PAOLA


 

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L’itinerario delle Sacre Reliquie di San Francesco da Paola giunge quindi nella Diocesi di Cassano allo Jonio ed entra alle ore 17,30 del 30 settembre nella suggestiva piazzetta accompagnato da un folto corteo cittadino che satura la gia’ gremita Chiesa Cattedrale di Cassano, dedicata alla NATIVITA’ della VERGINE ove celebra S. E. Mons. Vincenzo Bertolone. (Fondazione “Paolo di Tarso”).
La Cattedrale sorge ai piedi di una rupe, sulla cui sommita’ sono ancora visibili i resti di un castello che dalle strutture superstiti delle torri sembra risalire ai tempi della dominazione normanna e innalza la sua elegante facciata costruita in un sobrio barocco sotto il Vescovo Coppola, nel 1795, bipartita in due ordini, ornati da decori in pietra e stucco. Sul coronamento si vede inserita una pregevole statua della Madonna col Bambino che, con l’altra di S. Pietro, posta oggi sull’ingresso laterale, risale ai tempi del Vescovo Marino Tomacelli (1491-1519), sotto il cui governo si ebbe la ricostruzione della Chiesa avvenuta il 3 maggio 1491 dopo lunghi anni di lavoro iniziati sin dal Vescovado di Gioacchino Suare (1440-1463), il quale riusci’ ad ottenere dal Papa Callisto III una bolla, datata 17 novembre 1464, che garantiva l’indulgenza plenaria a coloro che avessero contribuito alla costruzione. Il Suare fu poi il primo Vescovo ad essere sepolto nella Chiesa in via di rinnovamento, dove ancora si puo’ osservare la sua lapide tombale nella Cappella di S. Giovanni. Sulla piazzetta antistante insistono una graziosa Fontana abbellita da leoni in pietra, forse facenti parte del monumento di qualche illustre personaggio. Il palazzo vescovile, piu’ volte rifatto e ampliato, e la massiccia Torre campanaria elevata in gran parte a cura del Vescovo Bonifacio Gaetani (1599-1613) del quale si vede lo stemma con l’iscrizione. I tre portali immettono all’interno, ripartito in altrettanti navate divise da pilastri e risultante dall’ultimo rifacimento avvenuto dopo il disastroso incendio che nel 1706 fece crollare gran parte del tempio, tranne l’area del presbiterio, che era stato gia’ ampiamente ristrutturato, come si e’ detto, nel 1491, e ridecorato nel 1561. I lavori, terminati nel 1722, sotto il presulato di Mons. Nicola Rocco (1807-1726), diedero al sacro luogo l’aspetto che ha ancora oggi, anche se la decorazione ad affresco venne portata a termine solo nel 1934-1936 dal pittore Mario Prayer, chiamato, all’uopo, dal Vescovo Bruno Occhiuto (1921-1937). Nella navata centrale, ampia e solenne, dominata dalla ricca cantoria che sorregge un sontuoso organo in stile barocco, si mostra, a sinistra, l’altare della Madonna del Lauro che racchiude in un fastigio marmoreo con gli stemmi della casa ducale dei Serra, un’antica immagine della Vergine dipinta su pietra e molto venerata dal popolo di Cassano. Appoggiata in una nicchia dell’altare si vede una preziosa statuetta in marmo della Madonna, simile nell’impostazione, alla Madonna della Liberta’ del Duomo di Troppa, assegnata dal Frangipane alla fine del XVI secolo e a scuola siciliana. La balaustra in elegante lavoro e traforo, ha invece gli stemmi di Mons. Gennaro Fortunato (1729-1759) alla cui magnificenza si deve anche il bellissimo altare maggiore realizzato in preziosi marmi policromi, con sportello in argento con la figura simbolica del pellicano, e sormontato da un parato completo di candelieri e croce in bronzo dorato; l’altare e’ poi completato da una recinzione in marmo, il tutto fatto realizzare da Agostino Fortunato, marmorario di Napoli e forse suo parente. Davanti all’altare maggiore e’ situato il Trono episcopale, pure in micolorati, dovuto a Mons. Michele Bombini (1829-1871), il cui stemma compare anche sul fastigio marmoreo che ricopre la parete di fondo del coro, che contorna uno stupendo tondo con la Madonna della Purita’, fatta li’ collare, secondo P. Francesco Russo, dal Vescovo Fortunato, in preziosa cornice in bronzo e lapislazzuli o, forse, fatto venire da Napoli, come credo, ai tempi di Mons. Gregorio Carafa (1648-1664), teatino, il quale nel sinodo diocesano del 1651 caldeggio’ il canto mariano derivante da una raffigurazione del tutto simile venerata nella Chiesa napoletana di S. Paolo Maggiore, casa generalizia dei seguaci di S. Gaetano Tiene. Questa iconografia è conosciuta in Calabria anche attraverso gli esemplari di Rende e di Paola del XVI secolo e quello di saracena, più modesto, del XVII secolo. Gli stalli lignei del vasto coro, datati 1750, e forse della bottega dei Fusco attiva nella Diocesi, si devono al Vescovo Fortunato, mentre il pulpito, retto da colonne in marmo, a Mons. Coppola. Il pavimento, un tempo in laterizi, venne rifatto in lastroni di marmo dal Vescovo Di Milia (1888-1899). La navata di sinistra si apre con la cappella del Fonte Battesimale la cui vasca litica reca le armi del Vescovo Audeneo (1589-1595). La parte superiore in legno e’ invece assegnabile alla fine del ‘700. Il retrostante altare, come quasi tutti gli altri, rifatto in marmi ai tempi di Mons. Rovetta (1911-1922) e’ ornato da una tela settecentesca raffigurante la Madonna col Bambino e S. Anna. La navata si chiude con la cappella di S. Giovanni Battista, fondata da Achille Scanderberg nel 1580, come attesta lo stemma e la relativa iscrizione. La cappella, serrata da un pregevole cancello in ferro battuto, e’ stata di patronato dei Duchi di Cassano per passare poi a quello della famiglia Lanza, il cui stemma si puo’ notare ancora sul dipinto dell’altare, di modesto pittore forse dei primi anni del secolo scorso, raffigurante la Sacra Famiglia. Ai lati, in due armadi, sono custoditi altrettanti presepi napoletani: a sinistra, del tardo ottocento e fortemente manomesso nei vestiti; a destra, piu’ piccolo e meglio conservato, della fine del settecento. Ripassiamo davanti all’altare maggiore osservando il grande arco trionfale sorretto da pilastri con colonne binate in stile gotico, ai quali si innestano gli archi ogivali a capo delle navate minori, tutti realizzati in conci di pietra giallina. Questo e’ tutto quello che rimane delle architetture della Chiesa rifatta, come gia’ detto, nel corso del quattrocento sul lato sinistro, su una lapide di marmo, e’ l’elenco, più o meno completo, dei presuli che si sono avvicendati sulla cattedrale cassanese, che risale, in base a notizie storiche certe, alla meta’ del X secolo. La navata di destra si apre con l’altare della Madonna Addolorata che nel paliotto ha un pregevole rilievo con il Cristo morto, eseguito dall’artista cassanese Giacomo Di Vardo, nel 1900. A fianco e’ l’altare dell’Assunta con tela riproducente questa iconografia della Vergine la cui maestosa figura compaiono quattro santi, i quali si riconoscono S. Antonio e S. Biagio vescovo. L’autore e’ Giuseppe Picone che ha eseguita l’opera nel 1714. Alla base e’ visibile lo stemma del capitolo Cattedrale dato da un Agnello Mistico. Di seguito troviamo un modesto dipinto con la morte di S. Giuseppe del tardo periodo barocco e, proseguendo, chiusa da balaustra del 1791 in marmo e cancellata in ferro battuto, la cappella del SS. Sacramento dominata da un altare barocco, sormontato da una notevole “Ultima Cena” dipinta da un buon autore operante tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo. Alle pareti laterali, due dipinti illustrano scene della vita di Cristo, tentazione di Gesu’ e Samaritana al pozzo di Giacobbe. Dopo essere passati sotto l’arco di testa del transetto, incontriamo l’altare di S. Antonio con scultura lignea del santo del secolo XVIII e sciupati affreschi con episodi della Passione di cristo del XV secolo e ancora, in fondo, la cappella di S. Francesco di Paola sul cui altare e’ un retablo con la figura del santo attorniata da piccole scene illustranti episodi della sua vita; il tutto dipinto da pittore attivo ai principi del seicento.

LA CRIPTA
Il più insigne monumento della storia religiosa di Cassano e’ la Cripta, comunemente detta Succorpo, nella Cattedrale. Lorigine si perde nei tempi remoti; certo, fu il cenacolo dei primi cristiani, quando il messaggio evangelico venne portato tra noi da chi lo aveva appreso da Paolo e Marco. Nel secolo V, doveva esserci una fervente comunita’ cristiana, presieduta da Caprarius, presbitero. Con Bolla del 1555, vi fu costituita una Congrega, sanzionata nel 1777 dal Sovrano, fiorentissima fino agli anni ’50. La Cripta e’ il cuore nascosto della cattedrale e il piu’ antico monumento della fede della Citta’ di Cassano, se non della Diocesi intera, giunto fino a noi. Vi si accede per una scala nella navata sinistra ed e’ costituita da uno spazio nel quale due colonne fornite di capitelli ionici sorreggono sei campate caratterizzate da volte a crociere assai pesanti. Le due colonne provengono da edificio pagano dell’antica Sibari. Al centro, in un’abside ricoperta da un mosaico, e’ un altare moderno, dietro il quale e’ esposta un’interessante statua del Crocifisso scolpita in legno da un ignoto artista del XV secolo. Lungo le pareti, serie di stalli elaborati secondo il gusto del ‘700, riservati ai membri della confraternita, completano la decorazione del luogo, affidata anche ai due lembi di affreschi con la figura di S. Lucia e S. Biagio; poste ai lati dell’abside che, pur nell’ancora evidente tradizione bizantina, non possono ascriversi ad epoca anteriore al XV secolo. Per la datazione di questa Cripta non si e’ ancora riusciti a trovare delle prove decisive, per cui gli studiosi sono divisi propendendo, alcuni per il periodo bizantino e altri per quello normanno, che sembra la collocazione piu’ esatta, vista anche la piccola finestrella, oggi murata con conci di pietra, della caratteristica sagoma strombata che dimostra, inoltre, come un tempo la cripta fosse, almeno parzialmente, allo scoperto, considerando pure che l’iconografia generale risente dai modi costruttivi occidentali, piu’ pesanti rispetto a quelli provenienti dalla cultura orientale.

LA SACRESTIA
Parte integrante della cattedrale è una sacrestia. Vi si possono ammirare gli armadi in noce, opera di bravi ebanisti intagliatori del XVII secolo, mentre era Vescovo Mons. Fortunato-1729. Recentemente sono stati restaurati ad opera della Soprintendenza delle Arti di Cosenza, restauratore V. Sarubbo di Cassano -1996.
La sacrestia fu fatta decorare da Mons. Barbieri-1948. Sugli armadi si trovano, in ordine di tempo, i ritratti di 18 Vescovi di Cassano, da Mons. Gian Angelo Medici-1553-59 , futuro Papa Pio IV, a Mons. Mugione. Rimossi, i pochi che c’erano, nel 1980, sono stati rimossi, rinnovati e aumentati di numero, da Mons. Silvio La Padula, parroco della cattedrale nel 1996. La sacrestia è stata arricchita di un prezioso Crocifisso, in vetro resina (1998) fra le due statue in carta pesta della Ditta Guachi di Lecce (1920), raffiguranti l’Addolorata e Giovanni l’Evangelista. In fondo alla sacrestia, si trova la cappelletta del Suffragio, dominata da una grande tela. Opera di artisti napoletani del ‘700, raffigurante la Vergine col bambino tra le braccia, incoronata dagli Angeli (in alto) e figure di Vescovi imploranti (in basso), e (al lato) un Vescovo che intercede per essi.
(Notizie di F. Pennini e di G. Trombetti)

IL CROCIFISSO
Veneratissima, artistica Immagine in legno, del ‘400, e’ opera di un anonimo scultore locale, che si ritiene l’abbia eseguita, con tanta fede e tanto amore, giu’, nella Cripta, su richiesta dei Cassanesi, i quali, da tempi lontanissimi, onoravano il Crocifisso, affratellati, nel culto e nell’amore, poi, nella Congrega, fiorente fino a decenni or sono. Si narra che il devoto scultore, compiuta l’opera la contempla, commosso, depone un bacio sul costato sanguinante. Pianse. S’inginocchio’, mormorando:
“Quanto sei bello, mio Crocifisso!”. E mori’, nel Succorpo!
L’immagine fu restaurata nel laboratorio della Sovrintendenza per i Beni AA.AA.AA.SS. della Calabria, in Cosenza, l’anno 1994.

IL CENTENARIO
Se ne celebrava grandiosa festa, nella Cattedrale, con processione per le vie della Citta’, ogni cento anni. Percio’, nel linguaggio comune, Centenario significa “evento eccezionale”. Come un giubileo. Poi ogni venticinque. Ma nell’uso rimane “centenario”. In questo nostro secolo piu’ volte se n’e’ fatta solenne celebrazione: nel 1919, alla fine della guerra mondiale, Vescovo Rovetta; nel 1936, Vescovo Occhiuto; nel 1943, Vescovo Barbieri; nel 1975, Vescovo Vacchiano; nel 1983, Vescovo Grillo; nel 1993, Vescovo Mugione. Oltre che in queste ricorrenze straordinarie, l’augusto Simulacro non viene rimosso dalla sua nicchia del Succorpo. Tranne per il settenario in Cattedrale: di cui registra la storia quanto segue: Nel 1783, i Cassanesi, scampati dal tremendo terremoto, decisero di ricordarne il patrocinio ogni anno: il primo venerdi’ di marzo. Cio’ fu sancito con voto solenne nel 1943, Vescovo Barbieri, con atto pubblico, che si riporta, perche’ resti memoria dell’evento, che una lapide ricorda sull’arco della scuola d’accesso del Succorpo.
(Notizie di F. Pennini e G. Trombetti)

VOTO DELLA CITTA’ DI CASSANO IONIO AL SS. CROCIFISSO, SUO PATRONO
Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volonta’ della Nazione Re d’Italia e di Albania e Imperatore d’Etiopia.
L’anno 1943, il giorno 5 del mese di marzo, ad ora diciassette in Cassano allo Jonio, nella Chiesa Cattedrale, alla Piazza Garibaldi. Innanzi a Noi Avv. Francesco Cirianni fu Domenico Regio Notaro, residente in questo Comune di Cassano Jonio, iscritto a ruolo del Distretto notarile di Castrovillari, assistito dai testimoni idonei a Noi noti: Signori Mons. Giuseppe Pontieri fu Stanislao, Decano della Cattedrale di Cassano Jonio e Ingegnere Camillo Toscano fu Pietro, proprietario, entrambi nati, domiciliati e residenti a Cassano allo Jonio, si sono personalmente costituiti: S.E. Mons. Raffaele Barbieri fu Giuseppe, nato in S. Marco Argentano, mentre e’ domiciliato in Cassano Jonio, di cui e’ Vescovo e l’Avv. Francesco Drago fu Domenico, nato e domiciliato in Cassano Jonio, nella sua qualita’ di Potesta’ della suddetta Citta’; della identita’ personale dei quali siamo Noi Notaro personalmente certo, i quali comparenti ci richiedono per stipulare il presente atto.
La Citta’ di Cassano Jonio riconosce per suo speciale Protettore il SS.mo Crocifisso, dal quale, nei secoli, ebbe ad esprimere il patrocinio in occasione di morbi contagiosi, terremoti, alluvioni e siccita’. Per tal motivo, nell’Oratorio situato nel Succorpo della cattedrale, per provvedere al culto dovuto alla prodigiosa Immagine del SS. Crocifisso, sorse la Confraternita omonima che accolse nei secoli i Rappresentanti della Nobilta’, della borghesia e del popolo di Cassano fino ad oggi. In riconoscimento di tutti i benefici ricevuti, il popolo di Cassano nutri’ sempre tenera devozione verso il Suo Divino Protettore, tanto che rimasero memorabili le ostensioni dell’Immagine fatte dapprima ogni secolo, e poi, in tutti gli avvenimenti piu’ importanti della vita della Citta’ o nei momenti di grandi bisogni dell’aiuto divino. Rimasero celebri negli ultimi tempi le ostensioni del 1919 al termine della Prima Guerra Mondiale sotto l’Episcopato di Mons. Giuseppe Rovetta di s.m. e del 1936 in occasione della riapertura al culto della Cattedrale restaurata da S.E. Mons. Bruno Occhiuto, di v.m.
Durante le feste solennissime che si celebrarono nelle sopraddette circostanze, si videro impressionanti masse di popolo, che, imitando la fede degli Avi, acclamarono al Divino Protettore e rinsaldarono i vincoli di adorazione, di amore e di riconoscenza che sempre legarono al SS. Crocifisso la Citta’ di Cassano.
Ora, poiche’ i tempi corrono tristissimi quanto mai e, con l’intensificarsi del flagello della Seconda Guerra Mondiale si sono moltiplicati i pericoli sovrastanti alle citta’ e alle piu’ ampie umili borgate con le incursioni aeree che, contro ogni senso di umanita’, vanno spargendo la desolazione e la morte nelle popolazioni civili, le sopraddette Autorita’, riconoscendo gli inalienabili diritti della sovranita’ di amore del SS .Crocifisso e l’alta protezione da Lui esercitata su questa Citta’, implorando perdono per le colpe pubbliche e private di cui si rese rea l’umana famiglia, riconsacrando a Lui la Citta’, perche’ Cassano sia salvata dai pericoli della Guerra, perche’ i suoi figli combattenti siano protetti nell’adempimento del loro dovere, perche’ la patria sia condotta alla vittoria, in nome del popolo di Cassano all’Jonio.

EMETTONO IL VOTO
Di celebrare ogni anno una festa votiva, preceduta da un settenario di preparazione in onore del SS. Crocifisso, il primo venerdi di marzo, nel quale giorno tutto il popolo si assoggettera’ ad un solenne digiuno, secondo le norme dettate dalla S. Chiesa.
I suddetti contraenti fiduciosi nella protezione del SS. Crocifisso, a Lui affidano le sorti di tutto un popolo che dalla Divina Virtu’ vuol essere difeso nell’anima e nel corpo.
E richiesto Noi Notaro, abbiamo ricevuto questo atto che viene letto, in presenza dei testimoni, ai Comparanti, ai quali, da Noi interrogati, lo approvano dichiarando di riconoscere il contenuto interamente conforme alla volonta’ espressaci.
Il presente Atto da Noi diretto e scritto tutto di Nostra mano, viene sottoscritto in calce e firmato in margine del foglio intermedio dalle parti, dai testimoni e da Noi Notaro ecc. Firmati
+ Raffaele Barbieri, Vescovo di Cassano Jonio.
Avv. Francesco Drago, Potestà di Cassano Jonio Can.
Dec Don Giuseppe PONTIERI
testimone Ing. Camillo TOSCANO,
testimone Notar Cirianni.